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Le nostre tecnologie sono sempre più efficienti, eppure l’inquinamento digitale è in aumento. Come mai e cosa possiamo fare?

Il digitale è sempre più efficiente

L’efficienza energetica delle reti di elaborazione e trasmissione dati è sempre più efficiente. Lo descrive bene la legge di Koomey, secondo la quale l’efficienza energetica del calcolo è raddoppiata circa ogni 1,6 anni dal 1940 e ogni 2,7 anni dal 2000. Una tendenza simile è stata osservata nelle reti di trasmissione dati, il cui consumo energetico che si è dimezzato ogni due anni a partire dal 2000. Questo miglioramento dell’efficienza sta rapidamente riducendo l’impatto complessivo di dispositivi, data center e reti. Infatti, la domanda di energia elettrica è relativamente stabile dal 2015, anche se il traffico digitale è triplicato e i carichi di lavoro dei data centre sono più che raddoppiati.

Ci sono ottimizzazioni dei consumi anche sotto altri aspetti: l’uso di schermi LCD, gli schermi più piccoli, le batterie più durature e le migliori tecnologie di compressione dei file hanno contribuito a ridurre l’impatto della nostra vita digitale. Ma l’inquinamento digitale è pari al 3,7% delle emissioni globali: simile all’impatto annuale delle compagnie aeree.

A inquinare sono l’energia consumata e il rilascio di sostanze inquinanti che derivano dall’uso di dispositivi elettronici, router, server e data center che alimentano Internet e gestiscono i dati che vi vengono caricati.

L’inquinamento digitale in aumento

In effetti, oltre 4 miliardi di persone utilizzano Internet, producendo in media circa 400 chilogrammi di CO2 all’anno. La richiesta di dispositivi e servizi online aumenta sempre più: per esempio, cresce il consumo dei servizi di streaming, con servizi come Netflix che registrano una crescita del 20% negli abbonamenti. Inoltre, le tecnologie digitali emergenti come l’intelligenza artificiale, la blockchain, il 5G e la realtà virtuale sono destinate a stimolare ulteriormente la domanda di servizi di data center e di rete.

Nei paesi in via di sviluppo, invece, l’inquinamento digitale è dovuto soprattutto alle tecnologie poco avanzate: secondo uno studio firmato da Oczan e Apergis nel 2018, queste nazioni avrebbero un minore impatto ambientale se usufruissero maggiormente di Internet e di dispositivi digitali più aggiornati. 

Cosa stiamo facendo per ridurre l’inquinamento digitale

Azioni che possiamo intraprendere per ridurre l’inquinamento digitale includono ridurre l’acquisto frequente di nuovi dispositivi elettronici, ottimizzare l’uso dell’energia, limitare lo streaming, ridurre la produzione di contenuti digitali ed eliminare vecchi file online. Ma per ridurre il consumo energetico e le emissioni ambientali del digitale sono necessari investimenti in ricerca, sviluppo e implementazione di tecnologie più efficienti. Inoltre, è fondamentale la decarbonizzazione. Titani tecnologici come Google, Apple e Amazon prevedono di utilizzare solo energia rinnovabile entro i prossimi 20 anni.

D’altra parte, Internet è di enorme supporto in molteplici ambiti e anche per ridurre le emissioni: per esempio, consentono un mondo più collegato senza la necessità di viaggiare, con un impatto ambientale di oltre il 90% più basso. Regolamentazioni e ottimizzazioni sono necessarie per poter trarre beneficio da queste risorse senza impattare sull’ambiente.

 

 


Jolanda Serena Pisano

Vivo per imparare e condividere: per questo amo divulgare. Dopo una laurea in Scienze Biologiche e una laurea magistrale in Etologia ho frequentato corsi per la comunicazione a tutto campo e il Master in Comunicazione della Scienza MaCSIS dell'Università Milano-Bicocca. Lavoro come divulgatrice scientifica per diverse realtà, collaborando con agenzie di comunicazione, riviste di settore e professionisti della divulgazione. I miei temi preferiti sono salute, comportamento, psicologia e libri di scienza.

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