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Presto potrebbe essere possibile toccarsi a distanza. È merito del gruppo di ricerca guidato da Ravinder Dahiya, Professore di elettronica e nanoingegneria dell’Università di Glasgow. Sono artefici di un sistema di ologrammi aeroaptici, ovvero percepibili per via tattile grazie a getti d’aria di precisione.

Il sistema creato dal gruppo di ricercatori

Dahiya e colleghi hanno realizzato un sistema che simula la tridimensionalità di un oggetto tramite l’illusione ottica del fantasma di Pepper. Si tratta di una tecnica inventata nel XVI secolo dall’alchimista e filosofo italiano Giovanni Battista Della Porta, resa famosa da John Henry Pepper, oggi sfruttata in alcuni trucchi di magia, parchi a tema, case “infestate” e teatri. Consiste in uno schermo trasparente, posto a 45° rispetto all’osservatore, su cui si riflette un’immagine che sembra essere tridimensionale e sospesa a mezz’aria.

Quando l’utilizzatore interagisce con questa sorta di ologramma proiettato, un sensore percepisce i movimenti dell’utente. Quindi, il sistema risponde espellendo aria tramite un ugello, controllato mediante un sistema di hardware-software. I getti d’aria, direzionati finemente, possono ricreare sensazioni tattili molto complesse e realistiche: gli studiosi hanno ricreato dei palloni da basket virtuali che potevano essere fatti “rimbalzare” e ruotare percependo la rugosità della loro superficie e la diversa reazione alle spinte.

I ricercatori lavoreranno ancora sulla temperatura dei getti d’aria e su un’eventuale emissione di odori per rendere l’esperienza ancora più realistica.

Sistemi aeroaptici: il futuro della realtà virtuale?

Attualmente, gli ologrammi sono impiegati nei campi più diversi: dall’educazione all’arte, dall’ambito medico a quello della sicurezza. Raramente viene riprodotto anche l’aspetto tattile delle esperienze. In questi casi, in genere si impiegano tute e guanti per la realtà virtuale. La tecnologia ideata da Daahiya e colleghi sarebbe migliore perché non richiede di indossare alcunché, con aspetti positivi sia dal punto di vista della comodità sia da quello dell’igiene. Inoltre, con una regolazione molto fine dei getti d’aria si ottengono esperienze tattili molto simili al tocco diretto.

Secondo Daahiya, i sistemi olografici aeroaptici consentirebbero di stringere la mano a un collaboratore dall’altra parte del mondo, di vivere i videogiochi in modo più immersivo, di trattare meglio i pazienti. Potrebbe persino rappresentare un supporto alle diagnosi, poiché i medici potrebbero sfruttarlo per una valutazione a distanza di protuberanze sospette. Peraltro, il sistema è relativamente economico, quindi potremmo addirittura immaginare di sfruttarlo anche in contesti casalinghi, ad esempio per avvicinare le persone coinvolte in relazioni a distanza.

 

Come costruire una camera di Pepper (pdf di Bergamoscienza)

 

 

Categorie: Attualità

Jolanda Serena Pisano

Vivo per imparare e condividere: per questo amo divulgare. Dopo una laurea in Scienze Biologiche e una laurea magistrale in Etologia ho frequentato corsi per la comunicazione a tutto campo e il Master in Comunicazione della Scienza MaCSIS dell'Università Milano-Bicocca. Lavoro come divulgatrice scientifica per diverse realtà, collaborando con agenzie di comunicazione, riviste di settore e professionisti della divulgazione. I miei temi preferiti sono salute, comportamento, psicologia e libri di scienza.

1 commento

La tecnologia e il Natale… presente - AAC Srl · Febbraio 7, 2022 alle 6:53 am

[…] immaginare festività popolate da robot che portano messaggi o alberi olografici. Forse potremo abbracciarci a distanza. È anche possibile che in futuro il Natale non si festeggi più, in favore di altre celebrazioni. […]

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