Milioni di tonnellate di rifiuti di plastica galleggiano ogni anno lungo i grandi fiumi urbani inquinati e i corsi d’acqua industriali del mondo e quindi si riversano negli oceani. A questo ritmo, si prevede che il volume dei rifiuti di plastica che fluisce negli ambienti marini possa quasi triplicare entro il 2040, aggiungendo da 23 a 37 milioni di tonnellate di plastica all’anno negli oceani. Ciò equivarrebbe a circa 50 kg di rifiuti di plastica per metro di costa in tutto il mondo.
Le Nazioni Unite stimano che fino al 95% dell’inquinamento da plastica nei mari del mondo arrivi attraverso dieci grandi fiumi, otto dei quali si trovano in Asia. Per questo una organizzazione con sede a Hong Kong, che ha già prodotto natanti elettrici ad energia solare per la raccolta degli sversamenti di petrolio in mare, ha progettato e realizzato una barca robotizzata. Questa, muovendosi su e giù sulle superfici d’acqua designate, raccoglie i rifiuti in plastica dove sono molto più raggiungibili che in mare aperto.
La barca robotizzata che pulisce porti e fiumi
Open Ocean Engineering ha sviluppato Clearbot Neo, una barca guidata dall’intelligenza artificiale che raccoglie autonomamente i rifiuti galleggianti che altrimenti sarebbero riversati nel Pacifico. Può portare fino a una tonnellata di rifiuti al giorno per il riciclo o lo smaltimento.
Clearbot Neo ha un motore elettrico alimentato a batteria solare, è compatta e lunga solo tre metri, per cui è ideale per l’uso in porti, canali e fiumi. Si muove sistematicamente su e giù per sezioni d’acqua delimitate e grazie all’AI riconosce i tipi di rifiuti galleggianti che incontra. Seleziona quelli in plastica che, tramite un nastro trasportatore, carica a bordo.
Fra i dati che vengono memorizzati, anche grazie a due telecamere, c’è la localizzazione dei rifiuti raccolti. Le telecamere consentono anche di evitare che vengano caricati erroneamente animali o ci siano interazioni con ostacoli o altre imbarcazioni.
Se dotata di un braccio su misura, l’imbarcazione può far fronte a fuoriuscite localizzate di petrolio e carburante raccogliendo fino a 15 litri di inquinanti al giorno.
Un catamarano gigante raccoglierà la plastica in alto mare
Nel 2024 prenderà servizio Manta, un gigantesco catamarano. Si tratta del primo natante progettato per raccogliere e trattare grandi quantità di macro-rifiuti plastici galleggianti in alto mare.
L’imbarcazione ha un design biomimetico, un innovativo sistema di propulsione ibrida e un’alimentazione da fonti di energia rinnovabile. Ciò consentirà a Manta di operare il 75% delle volte in modo autonomo, senza utilizzare combustibili fossili. Per conseguenza il suo impatto ambientale sarà minimo.
Questa straordinaria nave fungerà anche da laboratorio scientifico all’avanguardia per l’osservazione, l’analisi e la comprensione dell’inquinamento da plastica negli oceani. Sarà utilizzata anche come piattaforma educativa aperta al pubblico.
(© AAC Srl) autore R.G.
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