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Tecnostorie

Storia degli automi 3

Il suo lavoro venne ripreso e portato avanti dall'orologiaio svizzero Pierre Jacquet-Droz, le cui creazioni si possono ammirare al Museo di Neuchatel, in Svizzera.

Il suo pezzo più bello è Lo scrittore, un automa che rappresenta un ragazzo di circa tre anni, seduto al tavolo, che scrive con una penna d'oca, mentre scrive i suoi occhi si muovono seguendo le parole in modo assai realistico.

Il complesso meccanismo consente al ragazzo di scrivere frasi che contengono un massimo di 40 caratteri.

In un'altro automa , La musicista, il meccanismo risulta così sofisticato da essere stato studiato recentemente dai costruttori di robot: infatti le dita della donna che suona si muovono singolarmente per mezzo di un complicato sistema di leve e di rotelle.

Tra i pezzi storici di questa epoca va ricordato anche il Dulcimer Player (Suonatore di salterio), costruito nel 1780 dai tedeschi Roentgen e Kintzing per la regina Maria Antonietta, il cui brano musicale venne composto da Gluck.

Il primo costruttore a realizzare bambole che camminavano in modo realistico fu Charles Abram Bruguier, nel 1821. In seguito furono realizzate anche bambole, naturalmente in costume da bagno, che nuotavano nell'acqua.

Camminare e mandare baci erano altri atteggiamenti ricercati: il camminare era attivato attraverso un movimento delle braccia, esercitando una pressione o ruotando il corpo. Per un certo periodo grande diffusione ebbero anche i marotte : delle simpatiche figure che avevano la testa in porcellana e dei corpi conici ed erano montati su un bastone di avorio o di legno, che suonavano un'aria quando ruotavano.

Intorno al 1860 cominciò a comparire una vera produzione di massa anche nel settore dei giocattoli grazie allo sviluppo industriale ed alla richiesta che proveniva dalle nuovi classi emergenti.

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