Storia
degli automi 6
Gli
automi prodotti negli Stati Uniti si distinguevano per
i loro colori diversi e sgargianti, anche se non raggiunsero
mai la bellezza di quelli realizzati in Francia.
I fabbricanti americani si dedicarono soprattutto alla
costruzione degli automi più semplici, destinati ai ragazzi.
Uno
dei più creativi costruttori della metà dell'800 fu George
W. Brown che lavorò a Forestviile, nel Connecticut, una
città che era il centro dell'industria orologiera. Lo
stesso Brown era un orologiaio di professione e registrò
diversi brevetti di bambole che camminavano.
Edward
R. Ives, tuttavia, è il costruttore che realizzò gli automi
più interessanti per i collezionisti.
Anche
se destinatari dei suoi lavori erano i ragazzi, alcune
delle sue creazioni erano così ben fatte ed elegantemente
vestite che potevano competere con i più sofisticati prodotti
europei.
All'inizio
Ives costruì giocattoli che erano azionati dall'aria calda,
ma a partire dal 1880 realizzò bei giocattoli meccanici
che potevano muoversi per molto tempo senza la necessità
di essere ricaricati.
Un
giocattolo americano piuttosto comune fu l'autoperipatetico
, una bambola che pareva camminare senza
alcun aiuto, brevettata nel 1862 da Enoch Rice Morrison.
La bambola si muoveva grazie ad un meccanismo ad orologio
che faceva avanzare i piedi uno indipendentemente dall'altro.
I
costruttori di Autoperipatetici utilizzarono delle spalle-testa
in biscuit , in cartapesta
e in porcellana e il valore di questi automi
dipende proprio dal tipo di testa utilizzata, oltre che
dall'abbigliamento.
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